Che cos'è?
Il credito al consumo è una forma di finanziamento che può essere richiesta quando si ha bisogno di liquidità per soddisfare un'esigenza personale, che riguarda quindi la propria vita privata e familiare. Ad esempio, con il credito al consumo è possibile acquistare una macchina nuova, lo smartphone o un percorso di formazione importante per il proprio futuro.
Il credito al consumo è molto diffuso perché può essere concesso anche da soggetti che non sono banche, come società finanziarie autorizzate e catene di negozi quali i megastore di elettrodomestici, concessionarie di auto, ecc...
Come funziona?
Il credito al consumo può essere richiesto per soddisfare esigenze personali e per un importo compreso tra 200 e 75.000 euro.
Quando un soggetto chiede un prestito, si impegna a restituire la somma ricevuta insieme agli interessi calcolati sulla base di un tasso d'interesse concordato. Gli interessi sono il costo sostenuto per aver ricevuto il prestito.
Il rimborso avviene mediante una rata periodica, di solito mensile, che si compone della quota capitale e della quota di interessi.
Chi può richiedere il credito al consumo?
Qualsiasi persona con età superiore a 18 anni. Per ottenere il credito, però, è necessario dimostrare di essere in grado di restituire alle scadenze stabilite la somma ottenuta in prestito. Questa capacità si chiama merito creditizio e viene valutata dal finanziatore prima di concedere il prestito.
In certe circostanze, il finanziatore può richiedere la garanzia di una terza persona (il cosiddetto “garante”) che si impegna a pagare la somma dovuta nel caso di inadempienza del consumatore. In questo caso, anche il garante deve dimostrare la propria capacità di rimborso.
Quante forme esistono di credito al consumo?
Nel credito ai consumatori rientrano varie forme di finanziamento. Vediamo assieme le più diffuse:
Si tratta di un finanziamento non finalizzato, che di solito viene concesso per soddisfare generiche esigenze di liquidità. Il finanziatore versa la somma al consumatore in un'unica soluzione, e il consumatore la restituisce secondo un piano rate concordato.
Per tutelarsi dal rischio di non restituzione, il finanziatore può richiedere ulteriori garanzie come la fideiussione.
Una particolare tipologia di prestito personale è il prestito contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione. In questo caso, il datore di lavoro o l'ente previdenziale del consumatore trattiene la rata direttamente dal suo stipendio o pensione, versandola al finanziatore.
È un finanziamento legato all'acquisto di un determinato bene o servizio, da restituire a rate. Può essere ottenuto direttamente presso il venditore del bene da acquistare, che ha una convenzione con una o più banche o società finanziarie e di solito gestisce la pratica per loro conto. Il contratto deve contenere la descrizione dettagliata dei beni o servizi e l'indicazione dei loro prezzi.
Apertura di credito in conto corrente
La banca mette a disposizione sul conto corrente del cliente un importo prestabilito. Per avere la somma a disposizione viene pagata alla banca una commissione, mentre sulle somme che utilizzate vengono pagati gli interessi indicati nel contratto.
Carta di credito revolving
È una carta di credito con rimborso rateale da utilizzare per acquisti e prelievi. Man mano che le rate vengono rimborsate, il credito si ricarica ed è possibile continuare a utilizzare la somma a disposizione per nuove spese. La carta può essere utilizzata fino al raggiungimento del limite massimo (plafond) stabilito dal finanziatore.
Quali sono i costi?
Il costo del credito al consumo è composto da interessi, commissioni e altre spese. Per valutare la proposta, è opportuno valutare sempre questi due indicatori:
TAN (Tasso Annuo Nominale)
È il tasso di interesse “puro”, cioè il tasso in percentuale sul credito concesso e su base annua. Può essere fisso o variabile ed è “puro” perché non comprende spese o commissioni e non indica il “costo totale del finanziamento”, che è espresso invece dal TAEG.
TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
È il tasso che riepiloga tutti i costi del credito richiesto perché include: interessi, commissioni, imposte e spese da sostenere (ad eccezione delle spese accessorie, come le polizze assicurative facoltative). È quello da guardare per confrontare le offerte sul mercato e che fa capire se la soluzione che si sta valutando è coerente con la capacità economica del consumatore. È espresso in percentuale sul credito concesso e su base annua. Solo se è uguale a zero, si tratta effettivamente di un “prestito a tasso zero”.
Queste e altre informazioni sono contenute nel modulo SECCI ("Standard European Consumer Credit Information", in italiano “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”), un documento utilissimo che raccoglie le condizioni economiche del prestito e permette di confrontare in trasparenza più proposte in modo da scegliere quella più conveniente.
Prima di sottoscrivere il contratto, inoltre, è opportuno verificare gli oneri per l'estinzione anticipata.
Cosa mi serve per richiederlo?
Genericamente, il finanziatore chiede alcuni documenti per avviare la pratica e valutare la capacità di rimborso del richiedente il prestito:
- documento di identità;
- codice fiscale;
- documento di reddito (busta paga o CUD per i lavoratori dipendenti, 730 o Modello Unico per i lavoratori autonomi e liberi professionisti, Certificazione Unica o cedolino pensione per i pensionati);
- documentazione di eventuali altri finanziamenti in corso.
Al consumatore di nazionalità non italiana, potrebbe essere richiesta la documentazione sulla regolarità della sua presenza in Italia.
I tuoi diritti
TAN e TAEG sono indicati nei fogli informativi, nelle comunicazioni pubblicitarie e nel contratto. In caso di prestito finalizzato richiesto presso un negozio, il venditore deve fornire tutte le informazioni necessarie.
Ad esempio, il consumatore ha diritto di:
- ottenere gratuitamente e senza impegno una copia del contratto anche prima di averlo firmato;
- recedere dal contratto entro 14 giorni dalla firma senza alcuna motivazione;
- ricevere dal finanziatore, con un preavviso di almeno due mesi in forma scritta, la proposta di qualunque modifica delle condizioni contrattuali e poterla rifiutare senza spese, tramite recesso dal contratto.
Prima di firmare il contratto, il finanziatore o l'intermediario deve consegnare al consumatore il modulo SECCI con le condizioni economiche e tutte le caratteristiche del prestito.