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Prestito personale

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Che cos'è?

Il prestito personale è un tipo di finanziamento che rientra nella categoria del credito ai consumatori non finalizzato, erogato per soddisfare generiche esigenze di liquidità. Si distingue pertanto dal prestito finalizzato o “credito collegato”, che è legato per definizione all'acquisto di un determinato bene o servizio. 

Il prestito personale può essere concesso esclusivamente a un consumatore, cioè una persona fisica che necessita di liquidità per finalità estranee alla sua professione (auto, moto, ristrutturazioni, ecc.). 

Di norma l'importo del prestito è compreso tra 200 e 75.000 euro (i limiti variano a seconda della società erogante) e viene concesso a fronte di un piano di rimborso predefinito. 

Come funziona?

Per richiedere un prestito personale ci si può rivolgere a una banca o a una società finanziaria autorizzata che può avere degli accordi con un intermediario del credito. 

In generale, se non è una banca o un intermediario finanziario (art. 106 del D.Lgs. 385/93), è importante controllare sempre che il soggetto al quale ci si sta rivolgendo sia autorizzato, verificando se sia iscritto agli elenchi tenuti dall'OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori). 

Chi può richiederlo?

I cittadini con residenza in Italia e con un'età superiore a 18 anni. 

Anche se non sono previsti particolari requisiti per accedere a un prestito in termini di lavoro, il soggetto che concede il prestito può svolgere delle verifiche sulla posizione creditizia per controllare che non ci siano altri prestiti pendenti. 

Cosa vuol dire avere una buona posizione creditizia? 

  1. Non aver mai ricevuto un protesto, cioè aver pagato con regolarità eventuali debiti (questo aspetto viene verificato consultando l'archivio CAI – Centrale Allarme Interbancaria); 
  2. Aver rimborsato con regolarità rate di finanziamenti precedenti (verifica sui database dei Sistemi di Informazione Creditizia); 
  3. Richiedere un prestito per un importo proporzionato alla propria “capacità di rimborso”. 

Come funziona?

Per importi più importanti, il soggetto al quale si sta richiedendo il prestito può chiedere di dimostrare la propria capacità di rimborso. In questo caso verrà chiesto, oltre ad un reddito dimostrabile, di presentare una fideiussione, ovvero una garanzia personale di un terzo. La fideiussione può essere necessaria ad esempio quando: 

  • si tratta del primo finanziamento; 
  • si richiede un importo elevato; 
  • il richiedente ha un contratto a tempo determinato, di apprendistato o atipico; 
  • si rischia un eccessivo indebitamento rispetto alla capacità di rimborso. 

Quanto costa?

Per valutare un finanziamento, devono essere valutate tutte le sue componenti di costo: 

  • tasso di interesse;
  • spese iniziali come quelle di istruttoria;
  • commissioni per il pagamento delle rate;
  • eventuali spese per copertura assicurativa;
  • altre eventuali commissioni.

A proposito di TAEG e TAN…

Se ne sente parlare negli spot insieme alle “comode rate” ma potrebbe non essere chiaro cosa sono, vero? 

Specie se si parla di “tasso 0”, è opportuno fare attenzione a questa distinzione. 

Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è una misura sintetica del costo complessivo del finanziamento. È espresso in percentuale sul credito concesso ed è su base annua. Il TAEG include tutti i costi del finanziamento: sia le spese riguardanti il rimborso degli interessi, sia le spese accessorie (come le spese di istruttoria, se presenti). Attenzione, però: il TAEG non include le spese per i servizi facoltativi (come ad esempio le polizze assicurative). 

Si tratta di un indice armonizzato a livello europeo: questo significa che consente di confrontare rapidamente e facilmente tutti i finanziamenti, anche quelli offerti da operatori stranieri sul mercato italiano. 

Il TAN (Tasso Annuo Nominale) invece, sempre espresso in percentuale e su base annua, indica il tasso di interesse “puro” perché non comprende spese o commissioni e non indica “il costo totale del finanziamento”.

Nel valutare le condizioni di un prestito, quindi, è necessario controllare sempre il TAEG! 

 
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