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Proteggere
25/06/2025
Obbligo di Polizza Catastrofale per le imprese Italiane entro il 2025

Quali sono le imprese obbligate a stipulare, entro quando e quali sono le conseguenze per chi non stipulerà

L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia ed iscritte alla camera di commercio, che operano in settori ad alto rischio come:

• Settore edilizio
• Settore industriale in zone ad alta vulnerabilità sismica
• Settori esposti ai rischi di catastrofi naturali straordinarie

Sono esclusi dall’obbligo di stipula (ma ne hanno comunque facoltà) gli imprenditori agricoli per i quali resta operante il fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali (art. 111 legge di bilancio).

DECRETO 30 gennaio 2025, n. 18 - Normattiva

Cosa deve essere assicurato?
La copertura obbligatoria è circoscritta ai danni diretti a beni immobili come:
•  Terreni e fabbricati 
•  Impianti e macchinari 
•  Attrezzature industriali e commerciali  

Entro quando stipulare la polizza?
•  31 marzo 2025: imprese di grandi dimensioni 
•   1 ottobre 2025: imprese di medie dimensioni 
•   31 dicembre 2025: piccole e microimprese oltre che imprese della pesca e dell’acquacoltura.

Quali sono gli eventi catastrofali da assicurare?
Obbligatori:
  •  Terremoti
  •  Alluvioni
  •  Frane
  •  Inondazioni
  •  Esondazioni
Facoltativi:
  •  trombe d’aria
  •  grandine
  •  incendi boschivi
  •  Copertura dei danni indiretti: protegge dai costi aggiuntivi che l’azienda può essere costretta a sostenere, ad esempio, a causa dell’interruzione delle attività in seguito a un disastro.
 •   Perdita di profitti: assicura l’azienda contro l’impossibilità di generare guadagni dopo un evento catastrofico.

Quali sono le conseguenze del mancato adempimento?
Le imprese che non si assicurano potrebbero trovarsi svantaggiate nell’accesso a contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie pubbliche, comprese quelle specifiche destinate alla ricostruzione o a supporto in caso di eventi calamitosi. 

Perché è nata l’esigenza?
L’Italia è tra i paesi europei più esposti al rischio sismico e di dissesto idrogeologico. Secondo l’ultimo rapporto sul dissesto idrogeologico dell’ISPRA (Istituto Superiore di Ricerca Ambientale), il 93,9% dei comuni italiani è vulnerabile a frane, alluvioni o erosione costiera. Stando ai dati, nel contesto attuale oltre 84.000 industrie e servizi si trovano in aree ad alta e molto alta pericolosità da frana, con circa 220.000 lavoratori a rischio. 

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