News

News

 
Intraprendere
26/03/2024
La sostenibilità vista dal lato delle imprese

Una delle parole più pronunciate negli ultimi tempi è Sostenibilità ma cosa si intende davvero con questo termine? 
Ne abbiamo parlato con Rita De Vivo, Responsabile Sustainability del Gruppo BCC Iccrea.

Ciao Rita, puoi raccontarci di cosa ti occupi? 

Sono Responsabile della struttura Sustainability del Gruppo BCC Iccrea. La mia struttura si occupa di coordinare le iniziative progettuali in materia ESG al fine di garantire allineamento al plesso normativo di riferimento nonché alle attese del mercato. In tale ambito, sviluppiamo e promuoviamo, in raccordo con le funzioni interessate, le strategie volte a integrare i fattori di sostenibilità nell’attività del Gruppo.

Ci spieghi in parole semplici che cos’è la Sostenibilità?

L’errore che spesso si commette è quello di pensare alla sostenibilità come sinonimo degli aspetti ambientali, ma è riduttivo. La sostenibilità si compone di tre anime: ambientale (E), sociale (S) e di governance (G), tre concetti che possono essere raffigurati come cerchi concatenati tra loro, interdipendenti uno dall’altro. Si tratta di tre dimensioni fondamentali per verificare, misurare, controllare e sostenere – con prodotti o con scelte di investimento – l’impegno in termini di sostenibilità di una impresa o di un’organizzazione. 
Quindi, la crescente rilevanza circa l’adozione di pratiche sostenibili – ovvero di integrazione dei fattori ESG nei processi aziendali – nasce dalla crescente consapevolezza circa l’impatto finanziario che tali tematiche possono avere sulle aziende (es. a livello di cashflow, costo del capitale, ritorno sugli investimenti, etc).

Ma cosa sono, quindi, tali fattori e cosa rappresentano? 

I criteri ambientali (E) valutano il modo in cui un'azienda gestisce i rischi e le opportunità riferibili alle sfide ambientali. Le considerazioni includono – a titolo esemplificativo – le emissioni di carbonio, i rifiuti, gli impatti e le dipendenze dalla deforestazione e la perdita di biodiversità.
I criteri sociali (S) riguardano l’impatto e la relazione con il territorio, con le persone, i dipendenti, i fornitori, i clienti e, in generale, con le comunità con cui opera un’azienda. Le considerazioni afferenti all’ambito sociale includono, quindi, la gestione del capitale umano, la diversità, l'equità e le opportunità di inclusione, la salute e la produttività degli spazi di lavoro e le regole sulle pratiche scorrette di vendita di prodotti ai clienti.
La “G” di Governance, infine, riguarda i temi di una gestione aziendale ispirata a buone pratiche e a principi etici. In questo ambito i temi sotto esame riguardano le logiche legate alla retribuzione dei dirigenti, il rispetto dei diritti degli azionisti, la trasparenza delle decisioni e delle scelte aziendali e il rispetto delle minoranze.

Perché i criteri ESG sono diventati così importanti? 

La sostenibilità o, in generale l’integrazione dei fattori ESG nei processi aziendali, non è di certo un fenomeno nuovo. Da tempo, e per molte imprese e organizzazioni, tale concetto è al centro dell’attenzione, sebbene legato esclusivamente a principi valoriali ed etici. 
Oggi, però, è riscontrabile, anche grazie a specifici approfondimenti effettuati da organismi specializzati, una variazione della domanda. I consumatori, specie le giovani generazioni e coloro che dispongono di redditi più elevati, hanno sviluppato interesse verso prodotti e servizi sostenibili. Questo non solo vuol dire che nel valutare, in fase di acquisto, quale prodotto o servizio acquistare vengono considerate le caratteristiche di sostenibilità dello stesso ma anche che una percentuale di tali consumatori è già disposta a pagare di più pur di accedere a prodotti e servizi sostenibili.
È chiaro, quindi, che, se questo è il trend, le imprese che non indirizzano le loro strategie verso la trasformazione sostenibile avranno problematiche di posizionamento strategico: non riusciranno ad acquisire nuovi clienti o perderanno quelli attuali che, sempre più numerosi, stanno spostando le proprie preferenze di acquisto verso il comparto sostenibile.
Ed è proprio su questa base di partenza, ovvero sul numero di consumatori che indirizzano le loro scelte sulla base di criteri etici e sulla quantità ed entità delle loro scelte che è iniziato e si è consolidato questo fenomeno. Da qui il passaggio a un sistema di monitoraggio, di verifica, di parametrizzazione e di creazione di vere e proprie “classifiche” per garantire i consumatori nelle loro scelte e – in ragione della diffusione di questa tendenza – garantire gli investitori nelle loro decisioni di investimento. 
Insomma, vi è stata negli ultimi anni una crescita esponenziale dell’attenzione vs prodotti e servizi sostenibili. Un trend che è stato – importante sottolinearlo – accelerato anche dal nuovo plesso normativo in materia e soprattutto dalla decisione del legislatore di assegnare un ruolo rilevantissimo al sistema finanziario chiedendo a quest’ultimo di preferire, nell’indirizzare le risorse finanziarie, iniziative a valenza ESG. 
Si può dire che, quindi, l’ESG è oggi divenuto “mainstream”. 

Il tema della sostenibilità come si concretizza per le imprese bancarie ?

Il mondo ESG ha registrato un’accelerazione molto forte negli ultimi anni, anche grazie ad una vigorosa emanazione normativa che stimola e impone – in capo alle banche e non solo – una serie di adempimenti. In tale contesto, la banca si pone a tutti gli effetti come un soggetto che non solo deve essere sostenibile, ma anche accompagnare la propria clientela nel processo di evoluzione verso la sostenibilità. Si tratta, quindi, di un soggetto che svolge un ruolo centrale di acceleratore rispetto al percorso verso la sostenibilità delle imprese e verso la corretta valorizzazione di questo percorso. 
In tale contesto e con il fine di accelerare il processo trasformativo, alle Banche è stato assegnato un ruolo chiave, quello di essere volano del cambiamento, agevolandone il compimento. 
Di fatto cambia il ruolo della Banca che deve – nell’indirizzare le risorse finanziarie – generare consapevolezza nella clientela circa gli impatti della trasformazione sostenibile sul loro prospettivo posizionamento strategico e, conseguentemente, offrire prodotti orientati alla transizione che, dunque, abbiano una finalizzazione intrinseca votata alla realizzazione di un sistema più resiliente e sostenibile. 
La clientela riveste, in tal senso, un ruolo fondamentale nello sviluppo della domanda di finanza sostenibile, strettamente connessa alla loro capacità di orientare il mercato - attraverso le preferenze di acquisto e di investimento - oltre che all’esigenza di avvalersi di strumenti che consentano loro di affrontare al meglio il percorso verso la transizione sostenibile. 
È per questo che il ruolo del sistema bancario in ambito sostenibilità si concretizza anche attraverso l’importante compito di collocare prodotti e fornire servizi fortemente orientati alla transizione sostenibile e che rispondano ai nuovi bisogni della clientela (privati e imprese) e che la banca si impegna a far conoscere e mettere a disposizione attraverso molteplici canali, tra cui rilevano i siti internet senza dimenticare tuttavia le filiali delle Banche e l’azione posta in essere sul territorio e volta al dialogo quotidiano con soci e clienti.

Vieni a trovarci

Vieni a trovarci

Per maggiori informazioni puoi andare in BCC o farti contattare da un nostro specialista.

Contattaci