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Guardando i saliscendi dei mercati la tentazione di tenere tutti i risparmi fermi sul conto corrente è forte. Perché rischiare, in fondo?
Eppure, non è detto che stare fermi sia la soluzione più sicura. Il valore dei soldi non resta sempre lo stesso…
Rifletti su questi “rischi”
Il rischio dell’inflazione. L’inflazione è una componente da tenere sotto controllo perché può avere effetti sul potere di acquisto di tutti, di chi investe ma anche di chi non investe.
Anche se spesso non lo fa, chi investe dovrebbe quindi sempre fare attenzione al rendimento in termini reali dei suoi investimenti e tenere conto del livello di inflazione esistente e di quello atteso, perché entrambi possono generare delle perdite di potere di acquisto.
Il bias dello status quo. Un bias è un errore cognitivo, cioè un pregiudizio, che ci porta a preferire una opzione e a non vedere tutte le altre disponibili. Il bias dello status quo, molto frequente quando si parla di denaro e finanza, è il pregiudizio che ci porta a preferire la situazione attuale e a considerare qualsiasi cambiamento come una perdita.
Alla base di questa distorsione comportamentale ci sono fattori come l’avversione al rischio, i costi di transazione, il coinvolgimento personale, l’avversione al cambiamento e alle perdite a cui viene dato maggior peso rispetto alle possibilità di successo.
La perdita di possibili guadagni. Oltre a perdere potere d’acquisto per l’inflazione, se non si investe, si perdono i possibili guadagni che derivano da una corretta pianificazione finanziaria. Guadagni e benefici che sono da mettere in relazione con l’entità dell’investimento e con la propria propensione al rischio.
Il mancato finanziamento di progetti. La mancanza di investimenti ha impatto per tutti, perché tutto è collegato. Se mancano gli investimenti si riducono le opportunità di crescita economica per i singoli e per la collettività. Gli investimenti, infatti, non sono solo pura finanza, ma economia reale, servizi, prodotti, beni tangibili.
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