| ||
Spesso si pensa a un fondo pensione solo come a uno strumento finanziario di lungo periodo le cui somme potranno essere utilizzate solo nel momento in cui smetteremo di lavorare.
In realtà, grazie ai tanti vantaggi fiscali previsti in modo lungimirante dallo Stato, le risorse accumulate con il fondo pensione possono essere utilizzate anche prima del pensionamento per soddisfare diverse esigenze in momenti importanti della vita.
Ma andiamo con ordine.
Cos'è un Fondo Pensione?
Un Fondo Pensione è uno strumento di gestione del risparmio che, tramite l’accumulazione graduale di risparmio, permette di fare due cose:
-
accumulare risorse nel tempo beneficiando di incentivi statali
-
utilizzare le risorse anche prima della pensione
Le somme versate vengono investite in comparti finanziari allo scopo di generare dei rendimenti che andranno ad accrescere il capitale iniziale nel tempo. La tipologia di investimento e di rendimento cambiano a seconda del tipo di comparto scelto e del profilo di rischio di chi decide di investire, cioè dell’iscritto.
Come accennato, le risorse versate in un fondo pensione, compreso il TFR, possono essere utilizzate anche prima del pensionamento. L’iscritto può, ad esempio, attingere fino al 75% delle somme sotto forma di anticipazione, oppure “riscattare” tutte le somme accantonate nei diversi casi previsti dalla normativa.
I super poteri del Fondo Pensione: i Vantaggi Fiscali
Per incentivare il risparmio previdenziale, lo Stato italiano ha previsto agevolazioni fiscali significative per chi sceglie di contribuire a un fondo pensione, anche per il tramite del proprio TFR.
-
Deducibilità dei Contributi versati
Ogni anno è possibile versare delle somme in un fondo pensione e dedurre dal proprio reddito fino a un limite massimo di 5.164,57 euro. Il risparmio fiscale è proporzionale alla cosiddetta aliquota marginale IRPEF applicata ai redditi.
Esempio pratico: se una persona che ha un reddito annuo lordo di 30.000 (e un’aliquota marginale IRPEF del 35%) versa 2.000 euro in un fondo pensione, risparmia 700 euro in tasse, ottenendo così un beneficio immediato in sede di dichiarazione dei redditi.
-
Tassazione Ridotta sui Rendimenti
I rendimenti generati dal fondo pensione sono tassati con un'aliquota agevolata del 20%, cioè inferiore al 26% che si applica, ad esempio, sui guadagni di altri investimenti finanziari. Questo significa che una parte più consistente dei profitti rimane disponibile per far crescere il capitale.
-
Tassazione Agevolata sulla Prestazione Finale
Al termine del periodo di accumulo, quando si va in pensione, i risparmi accumulati possono essere convertiti in una rendita o in una somma di denaro. Anche in questo caso, la tassazione è agevolata, con un'aliquota variabile tra il 9% e il 15% a seconda degli anni di adesione.
Tornando alla pensione… perché abbiamo bisogno di un fondo pensione? Non ci pensa lo Stato?
Il “problema” di base: la riduzione del Welfare pubblico
Il Welfare pubblico è il sistema delle politiche pubbliche messe in atto da uno Stato?per garantire l'assistenza e il benessere dei cittadini, e quindi l’erogazione delle pensioni, la sanità, varie misure a sostegno al reddito e molto altro ancora.
Come accaduto nelle altre economie investite dai grandi cambiamenti demografici, anche in Italia il Welfare, o “Stato Sociale”, ha subìto importanti riduzioni a seguito di alcune riforme varate negli anni Novanta che hanno reso le prestazioni erogate dallo Stato molto meno generose rispetto al passato.
In questo scenario si è affermato anche da noi un sistema pensionistico multi-pilastro in cui al primo pilastro, rappresentato dalla previdenza di base obbligatoria, si affianca il secondo pilastro, cioè la previdenza complementare con i Fondi Pensione.
A innescare questa evoluzione è stata soprattutto l’introduzione del nuovo metodo per il calcolo della pensione. Nel 1995 si è infatti passati dal metodo “retributivo”, basato sulla media della retribuzione degli ultimi anni lavorativi, a quello “contributivo”, basato sull'ammontare dei contributi versati in tutta la vita lavorativa.
Qual è il problema? In base al “tasso di sostituzione”, il termine che definisce il rapporto tra pensione e ultimo reddito, si stima che l’importo accantonato con il metodo contributivo sia inferiore rispetto a quello calcolato con il retributivo.
Ecco perché, se vogliamo assicurarci un domani più sereno e una buona capacità di spesa, dobbiamo pianificare prima a integrare il primo pilastro.
Non solo vantaggi fiscali… ma pianificazione a tutto tondo
Oltre agli incentivi fiscali, ci sono altri motivi validi che rendono il fondo pensione una scelta valida:
-
Uno strumento a tutela del tenore di vita. La costante riduzione della pensione pubblica spinge sempre più a vedere i fondi pensione come un elemento fondamentale in ottica di pianificazione. Molto spesso il FP viene visto come semplice strumento di risparmio fiscale, ma è anche uno strumento utile ad assicurare un tenore di vita adeguato al momento del pensionamento.
-
Accumulo a Lungo Termine. Prima si inizia, maggiore è l’importo che si riesce a ottenere con meno sforzo sfruttando al meglio i rendimenti dei mercati nei decenni: a un pilastro pubblico a ripartizione si affianca un pilastro privato a capitalizzazione.
-
Protezione della Propria Famiglia: In caso di imprevisti, un fondo pensione può offrire una sicurezza aggiuntiva per i propri cari, garantendo continuità economica.
Conclusione
L’alto numero di anziani in Italia rende il sistema sanitario e pensionistico insostenibile nel lungo termine. Per questo, aderire a un fondo pensione è un passo intelligente per pianificare il proprio futuro.
Il fondo pensione, però, offre molte possibilità oltre l’integrazione della pensione pubblica. Grazie ai vantaggi fiscali, e se viene sottoscritto in tempi molto anticipati e con lungimiranza, può diventare a tutti gli effetti uno strumento al servizio della pianificazione finanziaria anche in altre fasi della vita e un investimento solido per la tranquillità personale e della nostra famiglia.
| ||